Gioco di carte collezionabili

Giocatori di Magic: l'Adunanza.

Un gioco di carte collezionabili, abbreviato come GCC, è giocato utilizzando delle carte da gioco vendute in confezioni che contengono ognuna un assortimento di carte diverso[1], combinando la passione del gioco con quella del collezionismo.

Perché un gioco di carte sia definito collezionabile, secondo Patrick Williams, è richiesto che utilizzi carte collezionabili, sia prodotto in massa per il mercato e che possieda un regolamento che utilizzi le carte.[2][3] Secondo la definizione della rivista Scrye è un gioco di carte in cui il giocatore costruisce il suo proprio mazzo utilizzando carte vendute per la maggior parte in assortimenti casuali. Le carte possono essere acquisite scambiandole con altri giocatori o acquistandole in confezioni. Se ogni carta del gioco può essere ottenuta semplicemente attraverso un numero di scambi o acquisti limitati allora non è considerata un GCC.[4]

Il primo gioco di carte collezionabili è stato Magic: l'Adunanza di Richard Garfield, ma nonostante la sua importanza nel mercato dei giochi di carte collezionabili, altri giochi hanno avuto successo e si sono costruiti una nicchia per sé stessi, come per esempio Yu-Gi-Oh!, Pokémon, Cardfight!! Vanguard, World of Warcraft e Legend of the Five Rings. Molti altri giochi di carte collezionabili degni di nota sono ormai fuori produzione, tra questi: Star Wars, Lord of the Rings, Vampire: The Eternal Struggle, Middle-earth e Netrunner. Molti altri giochi sono stati pubblicati incontrando però poco successo.[5]

  1. ^ Angiolino e Sidoti 2010, p. 212.
  2. ^ (EN) J. Patrick Williams, Gaming as Culture: Essays on Reality, Identity and Experience in Fantasy Games (PDF), 2 maggio 2007. URL consultato il 24 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
  3. ^ (EN) Board Game Terminology, su libguides.slu.edu, Saint Louis University, 26 gennaio 2012. URL consultato il 24 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 2 ottobre 2013).
  4. ^ Miller e Greenhold 2003, p. 14.
  5. ^ Kai Günster, Collectible Card Games, su meoplesmagazine.com, 12 luglio 2011. URL consultato il 12 agosto 2013.

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